Il primo presidente

Vi proponiamo un racconto di memoria e storia locale, che ci riporta a un momento significativo per Torre del Greco e per l’Italia intera: la scomparsa di Enrico De Nicola, primo presidente della Repubblica Italiana e illustre giurista napoletano, che visse gli ultimi anni proprio nella nostra città. Attraverso gli occhi di una giovane testimone, riviviamo l’emozione di quel giorno, il rispetto e la solennità di una comunità che si raccolse attorno a una figura storica. Un piccolo viaggio nel tempo, tra ricordi familiari e curiosità locali, che ci invita a riflettere sull’importanza della memoria e dell’identità territoriale.

Avevo vent’anni, i capelli nerissimi e pesavo 48 kg.
Enrico de Nicola, famoso giurista napoletano e primo presidente della Repubblica italiana, abitava a Torre del Greco in una bella villa alle falde del Vesuvio. Fu lì che si spense.

Su tutti i giornali, per radio e televisione la notizia si diffuse velocemente. Molte persone giunsero da ogni parte, anch’io e la mia mamma decidemmo di recarci in quel sito per vivere un momento storico.
Ero colma di sensazioni e sentimenti e pensai che avrei provato lo stesso turbamento e dolore che mi aveva toccata pochi anni prima, alla morte del nonno Ciccio. Dopo una lunga salita dalla mia casa alla villa, arrivammo e, ordinatamente, ci accodammo alla lunga fila di persone che volevano omaggiare la salma.
I corazzieri nella loro luccicante uniforme vegliavano il presidente senza battere ciglio. Non ricordo quanto tempo rimanemmo in fila ma alla fine mi trovai davanti alla spalliera del lettino sul quale era disteso il presidente. Era vestito di tutto punto, elegante nel suo vestito scuro, mi meravigliai molto perché aveva anche le scarpe. All’epoca i defunti comuni venivano vestiti col camicione, mutandoni e calzini bianchi e sul letto matrimoniale si stendeva una copertina di seta di San Leucio che tutte le ragazze avevano in dote nel ricco corredo e che naturalmente usavano per le occasioni importanti.


Io non reagii come per mio nonno, rimasi frastornata, feci il segno della croce e recitai una breve preghiera. 
Nel tornare a casa la via era tutta in discesa e ci avviamo a passo svelto, commentando gli avvenimenti appena vissuti. Lungo la strada incontrammo la carrozzella di un cocchiere conosciuto, ci salutammo, e lì per lì decidemmo di salire e andare dalla nonna che abitava a Lava Troia. 

Così si concluse la nostra giornata storica.
Adesso ho 86 anni, i capelli bianchissimi e peso 90 kg.

Maria Raimondo

Curiosità

Anni dopo la governante del presidente abitò una casettina che mia nonna Maria aveva in via del Monte.
Rileggendo questo racconto, mi sono tornate in mente Agnese e Lucia si mettono ne I Promessi Sposi. Il Manzoni mi perdonerà.

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