Successo per la presentazione del libro di Rossana De Filippo alla Mondadori

La scrittrice Rossana De Filippo ha incontrato il 18 giugno i lettori alla Mondadori Bookstore di Torre del Greco, con il suo libro “Storie di sangue e di carne ben cotta”, seguita da un pubblico numeroso.

La scrittrice Rossana De Filippo ha incontrato il 18 giugno i lettori alla Mondadori Bookstore di Torre del Greco, con il suo libro “Storie di sangue e di carne ben cotta”. La professoressa-scrittrice Rossana De Filippo è stata attorniata da un pubblico attento, per lo più giovane, “incantato dalle sue ‘illuminazioni improvvise e fulminee’ sul suo passato di bimba, ragazza, donna” come asserisce Carmine Paino (ex docente), titolare della libreria che volentieri accoglie scrittori nel bel cortile adibito a tali incontri. La De Filippo è stata coadiuvata dall’ottima introduzione del dott. Bruno Acconcia, che nel dialogo con la scrittrice ha messo in risalto i punti salienti del libro, e dall’ex alunna Rosanna Abilitato, che ha letto e commentato brani del libro.

A dispetto del titolo, Storie di sangue e di carne ben cotta, è una raccolta di dieci racconti para-autobiografici che si sviluppano attorno alle immagini di un vissuto mai “passato” del tutto. Il colore rosso attraversa queste memorie irrorandole e definendone meglio i contorni o macchiandole appena. Da qui il primo racconto che dà il titolo all’intera raccolta, ‘A fella ‘e carne, perché un ricordo vivo somiglia a quelle carni spesse, cotte al sangue, che le mangi e ne senti il sapore ferroso nella bocca, così come un ricordo lontano o troppe volte ri-narrato è come carne secca e asciutta perché più volte masticata. Sullo sfondo i soliti legami familiari, più o meno riusciti, più o meno complicati, più o meno comuni a tutti fin dalla notte dei tempi. Ha detto l’autrice: “Ho scritto per ricordare e ho ricordato perché volevo scrivere”, “Mi sono più volte chiesta se fosse tutto vero, non so più dirlo e neanche credo che importi. In fondo, siamo tutti un grumo, il risultato confuso di quel poco che abbiamo vissuto realmente, di quel tanto che abbiamo riscritto e di quel moltissimo che avremmo voluto fosse e che, invece, non è stato. Storie di sangue e di carne ben cotta è il viaggio nella memoria familiare che tutti abbiamo fatto o faremo perché, prima o poi, col passato bisogna farci i conti”.

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