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Un'articolo di
Ermanno Vido
Tratto dal n°4
de LA TORRE 
del  14-3-74 
 
 
Lettera al Direttore de  «LA TORRE»
«Io che non sono torrese...»
 
di Ermanno Vido


Gentilissimo Direttore,

quando lessi su «La Torre» che era pronto il volume «Itinerari torresi» mi precipitai ad acquistarlo perché su questa Torre del Greco volevo sapere qualcosa di più dell'ubicazione del Municipio, di piazza S. Croce, dell'African bar ... Qualcosa che riguardasse la sua gente, la sua storia, la sua intima essenza.
Mi aspettavo, però, lo confesso, di trovarmi di fronte a uno di quei soliti libercoli male scritti e male stampati che sono spesso il frutto di un connubio fra il desiderio dell'autore di vedere il proprio nome stampato e quello di fare pubblicità al proprio paese.
Quando ho avuto fra le mani lo splendido volume di R. Raimondo non credevo ai miei occhi. L'accurata veste tipografica, le dovizie di notizie e di illustrazioni mi colpirono immediatamente poi, in un secondo tempo, sfogliando il libro con calma e soffermandomi a leggere questa o quella pagina, ho compreso con quanto amore, con quanto lavoro, con quanta squisita sensibilità siano stati fatti questi «Itinerari».
Su «La Torre» ho letto qualche autorevole commento al libro a firma di torresi «veraci» penso.  Io, che non sono torrese, ho voluto esprimere anch'io la mia ammirazione per gli «Itinerari».
Non sono torrese ma dei miei sentimenti per Torre fanno fede alcuni versi che scrissi questa estate, prima che la città subisse l'umiliazione del colera, un male che ha voluto colpire anch'esso, come ha colpito molte volte la collera del Vesuvio, questa forte città.

La saluto cordialmente.        Ermanno Vido