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Tratto dal n°6-7
de LA TORRE
27-4-1977
dalla VIII pagina
 
La lapide scomparsa dal Corso Garibaldi
a ricordo della venuta a Torre del Greco del re Francesco I di Borbone nel 1826
 
di Raffaele Raimondo

Sulla facciata di un decoroso edificio del Corso Garibaldi, verso da Discesa del Fronte, all'angolo del Largo Portosalvo, esisteva un lapide che l'antico proprietario dello stabile, a suo tempo aveva fatto murare a ricordo della venuta a Torre del Greco del re Francesco I di Borbone nel 1826, in occasione della festa dei Quattro Altari ovverossia dell'Ottava.
Il fabbricato, danneggiato per gli eventi bellici del 1943, è stato demolito e ricostruito, ma non nello stile nobile del vecchio fatto scomparire dalla ruspa e dai picconi. E con l'antico palazzo scomparve anche la lapide che su di esso vi era murata.
Fino ad oggi, malgrado l'interessamento e le preghiere di alcune persone acciocché la lapide ritornasse al posto dov'era, il proprietario del nuovo stabile non ha mai voluto aderire alla proposta. Siamo anche noi d'avviso che effettivamente non sarebbe opportuno rimetterla a qual posto, perché risulterebbe una lapide antica murata su di un fabbricato di cemento dall'architettura cosiddetta moderna, almeno che non venisse affiancata da un'altra lapide che ne spiegasse il non senso cronologico.
Il testo della lapide è riportato dallo storico torrese Stanislao Ascione, scomparso nell'agosto del 1969, nella sua opera «La Mirabile Terra Vesuviana» - Napoli, Tipografia Unione, 1956. La trascriviamo esattamente.

FRANCESCO I RE DEL REGNO
DELLE DUE SICILIE
 PRINCIPE DI FAMIGLIA AUGUSTA
 IN COMPAGNIA DI ELISABETTA (1) AUGUSTA REGINA
 E DI TUTTA LA CORTE REALE
 ONORO' DI SUA REALE PERSONA QUESTA CASA
 NELLA SOLENNE FESTIVITA' DEL SS. CORPO DI CRISTO
 IL 1° GIUGNO MILLEOTTOCENTOVENTISEI
 ED AFFINCHE' LA MEMORIA DI TANTO ONORE
 FOSSE SEMPRE VIVA PRESSO I POSTERI
 CONCESSE
 CHE UNA LAPIDE COMMEMORATIVA
 VENISSE APPOSTA A QUESTA CASA
 LA QUALE LAPIDE
 RAFFAELE PALOMBA DEVOTISSIMO ALL'AUGUSTO SOVRANO
  POSE
 QUALE MONUMENTO DI AVER OSPITATO PRESSO DI SE'
 UN SI' AUGUSTO SOVRANO

(1) - Se Stanislao Ascione non sbagliò, come crediamo, e riportò il nome Elisabetta, dobbiamo dire che sulla lapide c'era incisa una grossa fesseria; ed in tal caso dobbiamo congratularci con il proprietario del nuovo palazzo che non l'ha più rimessa al suo posto: meglio niente, che uno strafalcione di tale genere.

Francesco di Borbone duca di Calabria, nacque il 19 agosto 1777 (divenne re il 5 gennaio 1825), contrasse due matrimoni.
Col primo sposò Maria Clementina Giuseppa Giovanna Fedele, arciduchessa d'Austria. Le nozze furono celebrate a Foggia il 25 giugno 1797 quando la sposa aveva appena quindici anni d'età.
Gli storici affermano che gli sposi erano abbastanza focosi... Infatti, dopo poco più di quattro anni di matrimonio, non ancora ventenne, Clementina morì di tisi, a Napoli, il 15 novembre 1801, malgrado le cure prodigatele dal celebre medico Domenico Cotugno.
 Col secondo matrimonio (6 ottobre 1802), sposò una sua cugina, Maria Isabella di Borbone, figlia di Carlo IV re di Spagna. Questa fu... più resistente, perchè morì nel palazzo reale di Portici il 13 settembre 1848, diciott'anni dopo la morte di re Francesco, avvenuta l'8 novembre 1830.
Quindi la regina che venne a Torre del Greco per vedere la festa dei Quattro Altari (31 maggio -1°giugno 1826) si chiamava Isabella e non Elisabetta.
Non avendo altra trascrizione per un controllo, non sappiamo a chi attribuire il madornale errore. Soltanto un'occhiata alla lapide, corre voce che esiste ancora, potrebbe risolvere l'enigma.

R.R.