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A cura del Comitato Feste Turismo e Sport
di Torre del Greco
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La Festa dei Quattro Altari
 
NICOLA ASCIONE, torrese e artista
 

Nacque a Torre del Greco nel 1870 e fu uno dei primi allievi della locale "Scuola di disegno".
Formatosi successivamente alla scuola di Palizzi e del Morelli mostrò fin dall'inizio la tendenza alla pittura dalle vaste dimensioni.
Una manifestazione è stata inserita nell'ambito della Festa dei Quattro Altari. E se noi oggi, raccolti e commossi, fermiamo lo sguardo ammirato su alcune delle infinite opere di Nicola Ascione, è proprio perchè (e qui sta il significato della detta manifestazione) fu LUI, soltanto LUI, il principale artefice, dopo di essere stato il riformatore, della grande festa.
Agli altari cosidetti di "paratura", modellati con stoffa, cartone e spilli, dalla goffa architettura dovuta anche a difficoltà tecniche, Egli contrappose le vastissime scenografie su tela.
Gli altari di fabbrica, rivestiti a mosaico con corallo e pietre colorate, realizzati sempre nel solito stile gotico per semplicità di esecuzione, furono da Lui sostituiti con delle colossali "pareti" affrescate, dove le luci, le ombre trasparenti, i riflessi, i contrasti, la prospettiva morbida e perfetta, la vasta gamma dei colori e delle tonalità, davano il senso della realtà, del superbo, del grandioso. E quando i forestieri, che allora affluivano numerosissimi, incantati di fronte a tanta bellezza, apprendevano che all'indomani tutto sarebbe stato distrutto, i loro occhi, increduli diventavano lucidi.
Partecipò alla realizzazione della festa fin da ragazzo e sempre in primo piano, ma l'exploit si verificò nella Festa dei Quattro Altari del 1899, secondo centenario del «Riscatto Baronale».
In quell'anno dipinse due altari di fabbrica e due giganteschi quadri: «L'Uscita degli ebrei dall'Egitto» e «I martiri cristiani».
Amante della propria città, Egli "sentiva" la Festa, prima come TORRESE e poi come ARTISTA, e pure quando insegnava all'Accademia di Belle Arti di Lucca, trovava sempre il tempo per parteciparvi.
Si spense nella sua casa di Napoli nel popoloso Borgo di S. Antonio Abate, nel marzo 1957.
Era di Venerdì, una giornata piovigginosa, grigia,scolorita... Si era scolorita una prestigiosa e singolare tavolozza...

R. R.