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Tratto dal n°11
de LA TORRE -
1973
 
 
 
Le signore ... erudite
 
 

- Uuuuh!  Signora bella, distintissima e nobilissima!...
 - Signò, voi che dite? Siete voi la mia signora amabilissima, fine e nobildonna! Da quanto tempo non ci vediamo?!...Scommetto che cercate un po' di pane...
 - No, signora mia, a casa nostra consumiamo soltanto grissini dietetici. Sapete, per mantenere la linea! Non li ho trovati e ho dovuto accontentarmi con un pacchetto di «biscotti della zia»...
 - Signora mia, qua non si trova più niente! Vado in cerca di un po' di pesce. Sono scesa appunto per comprare una soglioletta per il mio nipotino «Ivan» e non l'ho trovata...
 - Anch'io la cercavo l'altro ieri per mio nipote «Christian» e mi dovetti arrangiare invece, con uno striminzito e moscio merluzziello già semicotto. E fui fortunata se feci appena in tempo a racimolare una spigoletta per «Silvana». Con tutto ciò, dovetti prendere anche un sacco di collera perché «Maristella» e «Gianmarialuigicarlofrancescomassimo» volevano chi l'aragosta e chi la cernia.
  Ritornando al pane, signora mia, ne stanno facendo una tragedia. Tutto ciò è dovuto a quella massa di cafoni, retrogradi e incivili che, di questi tempi, si nutrono ancora di pane. Va bene che sono ignoranti, ma chi non conosce il «proverbio» che dice «non si vive di solo pane?...», Si vive anzi meglio mangiando i «cacher» che poi mantengono la linea e danno la leggerezza, oppure quei còsi là, come si chiamano?... che uno si mantiene anche su.
 - E' vero signò. Che esagerazione! Alcuni giorni fa ho visto un «fabbricatore» che teneva in mano una grossa palata di pane imbottita di pommarole.
 - Ma voi avete letto sul giornale che è successo a Napoli? A Capodichino che si hanno fidato di fare quelle «vaiasse» per non aver trovato il pane.
 - Signò, ringraziamo Iddio che troviamo ancora la benzina per le nostre macchine...A proposito dovete l'avete parcheggiata?
 - Signò, l'ho lasciata in via Roma in quarta fila...E che dobbiamo fare? Ce la dobbiamo mettere nella borsa?
 - E già signò! Così vorrebbero quei cretini che scrivono sul giornale «La Torre». Dicono di voler far chiudere al traffico il centro urbano.
   Aspettate...come dicono...ah! Vogliono istituire l'isola pedonale: E meno male che quelli del Municipio hanno fatto capire che non la faranno. Meglio per loro se no a novembre invece di eleggerli di nuovo come sempre, gli faremo fare una doppia commemorazione dei defunti: non li voteremo signò. E noi automobilisti siamo più numerosi di quei pezzenti e miserabili pedoni. E poi...comandiamo noi!...
 - Addirittura, signò! Io invece tengo un pensiero...Ho lasciato la macchina nella curva proprio davanti a Carbone e ho paura che qualche vigile urbano me lo mette davanti al parabrezza il verbale di contravvenzione.
 - Signò e voi vi preoccupate per mille lire? Le comodità si pagano. Se poi l'aumenteranno a duemila lire si troverà sempre qualcuno che ve la farà togliere. L'unica cosa che non si riesce a far togliere è l'immondizia dalle strade, per quanto a noi ce ne frega ben poco. L'importante è che nelle nostre case stiamo tutte «Spick e Span» e «Cera Liù». Noi abitiamo nelle ville o nei quartieri alti. Se la vedano, loro, la ciurmaglia e la plebaglia. E poi non c'è scritto anche nei sacchetti « Post Fata Resurgo? !...» E' chiaro no? Ne togliete uno e ne trovate dieci. Ne togliete dieci e ne trovate cento. «Spì...cano» sempre come le teste dell'Idra che, per distruggerle, Ercole dovette bruciarle con un tizzone ardente. Perciò, nel tentativo di eliminare quei maledetti sacchetti, ogni tanto li bruciamo, ma essi resistono anche al fuoco.
Non vi preoccupate per la contravvenzione perché quella si fa presto a toglierla.
 - Signò io l'ho parcheggiata da parecchio. Ho dovuto fare una fila di un'ora nella farmacia pere prendere un po' di medicinali. Accidenti come sono pesanti! Meno male che i farmacisti danno anche la borsa di plastica e teniamo la macchina se no occorrerebbe il facchino e dove si troverebbe...oggi sono tutti dottori...A proposito del dottore, sapete, non ha voluto scrivermi un po' di crema per il giorno, perché la Mutua non lo consente, come se la pelle specialmente quella delle donne anziane non interessasse la salute e non facesse parte dell'orgasmo...scusate, volevo dire dell'organismo.
 - Signò, io la salute della mia pelle la curo in una «Maison de beautè» a Napoli.
Signora mia che finezza! Che delicatezza! Ma che modernità! Che luci diffuse! Che profumo francese!
Ci sono tante ragazze che le chiamano «masseuses» per via che fanno i massaggi. La «maitresse» che sarebbe la direttrice va avanti e indietro e pende dalla bocca dei clienti...
Io seppi di quella casa di bellezza, scusate se lo dico nella volgare lingua italiana, leggendo la pubblicità economica nel giornale. E' una cosa abbastanza seria e la sua fondazione deve risalire a parecchio tempo fa, perché, quando mio marito mi accompagnò la prima volta che ci andai, appena entrò, nel vedere una statua di bronzo del Mercurio in mezzo alla sala d'aspetto, spalancò gli occhi e la bocca e mormorando disse: - Gesù, e questa è la «Monferrante» che stava in via Sergente maggiore sopra i quartieri...Ma che l'hanno aperta di nuovo?
Gran parte della clientela è formata da uomini, i quali si fanno fare i massaggi, le acconciature ai capelli, poi si fanno curare le mani, la pelle del viso e più d'uno si fa anche mettere le ciglia a baionetta..
 - Signò e questi li chiamate uomini?
 - Altro che! Sono uomini moderni che seguono la moda. E' gente civile che ha fatto progresso: Volesse il Cielo lo facessero tutti. E l'unisesso che vuole la moda dove lo mettete?
 - Signò, io invece mi arrangio da sola. In fondo basta saper scegliere tra un'infinità di prodotti del genere. Per esempio io mi trovo bene con quel deodorante che spruzza all'insù e deodora dippiù, con lo shampo «Libera e bella» e con la saponetta «Fa».
 - Signò questo sapone Fa che fa?
 - C'è il «laim» dei Caraibi dentro che vi tiene fresca fresca. Io ne faccio largo uso. Alcuni giorni fa mentre stavo tutta insaponata e spalmavo la schiuma sulla pelle, all'improvviso è mancata l'acqua e ho dovuto scaiaquarmi con l'acqua minerale. Una cassa intera di «Ferrarelle»...
 - Ora ricordo signò. Nel passare il rullo compressore sul tappetino d'asfalto a via Roma hanno rotto un grosso tubo dell'acqua del Serino.
 - Signò, io ho l'impressione che non hanno rotto solo quello perché, proprio in quei giorni, al crocevia di via Cappuccini con la Circumvallazione, c'era tanta gente in attesa dei mezzi pubblici, da alcuni uomini sentii dire che avevano rotto qualche altra cosa che non riuscii ad afferrare perché dovetti riprendere il motore e sfrecciare via subito vedendo per un attimo la via libera.
 - Forse alludevano ai timpani dei loro orecchi rotti dai rumori assordanti delle motociclette e dei ciclomotori che scorazzano numerosissimi per ogni via e in ogni ora del giorno e della notte.
 - Signò non mi pare; ho avuto l'impressione che erano adirati fortemente perché i mezzi pubblici non passavano per il centro e loro, per prenderli, arrivavano lassù trafelati e con la lingua da fuori.
 - E meglio pensare alla salute. A proposito vostro marito sta bene?
 - Bene! Grazie signò. E come farebbe a stare ammalato? Fa ginnastica tutti i giorni. E' uno sportivo sfregatato: figuratevi che da quando ha saputo che il sindaco di Durazzano...
 - Come avete detto?
 - Durazzano signò, Durazzano in provincia di Benevento.
 - Scusate, ho avuto l'impressione che una sola parola racchiudesse due o tre fetenzie.
 - Eh, signò che cavolo dite!...Dunque, dicevo, che ha saputo che il sindaco di Durazzano a cinquant'anni gioca a centromediano metodista...
 - Ah, non è nemmeno cattolico?...
 - Signò è una definizione sportiva. Si vede che non siete competente...Dunque, dicevo, avendo saputo tutto ciò, ha intenzione di formare anch'egli una squadra magari di serie zeta, tanto ci arriveremo alla lettera zeta, visto che il nostro sindaco non gioca al pallone e quindi non è sensibile ai problemi dello sport.
 - Mio marito invece ha fatto voto alla Madonna: se la Turris sarà promossa in serie B, egli organizzerà un grande pellegrinaggio a Pompei, come hanno fatto i giocatori e i tifosi del Foggia, che sono andati a piedi a S. Giovanni Rotondo, e quelli del Parma che si sono recati a piedi, salmodiando, al santuario della Madonna di Fontanellato...E poi dicono che non c'è fede...Lo sport, o meglio il pallone, unisce i popoli e stimola la fede. Non lo vogliono capire signò!
 - Per farglielo capire, hanno fatto bene le famiglie dei giovani a rifiutare i premi dei Giuochi della giventù! Signò voi capite?! Quei poveri ragazzi dopo tante promesse non hanno ancora il loro palazzetto dello sport. Qua si parla solo di cultura. Capisco, ma non è solamente la cultura che merita attenzione.
 - Infatti, signora mia, manifestazione di cultura e anche di arte, specialmente di arte, non mancano nella nostra città. Con mio marito abbiamo assistito alla premiazione di un concorso di poesie. Ne hanno premiate due. Alla poesia «Malinconia» è andato il secondo premio, mentre il primo è spettato a «Sulla tua tomba» . Visto il successo della manifestazione è stato subito varato il programma della prossima per la quale hanno già assegnato il tema.
I partecipanti al concorso dovranno impostare le loro composizioni esclusivamente su tombe, sepolcri, sacelli, loculi, ossari, sarcofaghi e cenotafi, che poi sono delle tombe vuote.
Per rimanere nell'atmosfera, la premiazione avrà luogo nella cripta della chiesa madre del Cimitero, addobbata a lutto stretto da Vincenzo Sorrentino il «paratore». Inoltre una orchestra da camera...ardente, in apertura eseguirà il «Miserere» ed in chiusura il «De Profundis».
 - A ll'ossa lloro signò! Immagino l'allegria .
 - Che volete, la poesia è poesia e, quando non si tratta della luna, delle stelle, dei fiorellini, del mare azzurro e del cielo blu, si tratta quasi sempre di cose di quel genere.
 Di arte poi, signora mia, non ne parliamo. Pare che stiano preparando una mostra di pittura riservata agli artisti che non hanno superato i trentacinque anni di età. Vedrete che dopo il successo riportato - il successo non manca mai - organizzeranno una mostra riservata agli artisti di età non inferiore agli ottant'anni, una riservata a quelli che hanno i baffi a torciglione e, perché no, qualche altra riservata esclusivamente alle donne che abbiano superato il periodo critico. Alla domanda di partecipazione, però, dovranno allegare un certificato rilasciato dal ginecologo.
 - Signò per la verità vi debbo dire che per ovvie ragioni se sapessi dipingere, non vi parteciperei e credo che nessuna donna parteciperebbe a questa mostra. Si tratterebbe in fondo di far scoprire l'età.
 - Non è vero signò, la passione per l'arte, l'illusione, la presunzione sono più forti della vanità femminile. E poi, una manifestazione del genere sarebbe l'ideale.
  In questo caso, i critici d'arte, essendo le opere esposte di artisti che hanno superato il periodo critico, non potranno fare la critica e la commissione giudicatrice, nell'assegnare i premi, non si troverà in una situazione...critica, come avviene quasi sempre...
 - ...e per conseguenza anche noi, che troviamo sempre da ridire, ci troveremo nell'impossibilità di fare la ... critica. Comunque, l'arte nobilita l'uomo e, naturalmente anche la donna.
 - A proposito di nobiltà, giacché ci siamo, vi debbo raccontare le mie peripezie a riguardo.
Voi sapete che con voi mi confido, ma mi raccomando di non propagare la cosa.
  Dunque, come tutti sanno, abbiamo costruito una villa nelle vicinanze dell'altra che già teniamo e che ormai non risponde più alle nostre esigenze famigliari né è improntata al moderno gusto architettonico. Non abbiamo badato a spesa, signo'. Finora rasentiamo i duecento milioni e tra i finimenti lussuosi, non faccio per dire, manca solo lo stemma gentilizio fuso in bronzo dorato da mettere sulla sommità del cancello. Qui casca l'asino, come disse uno storico, ma poi l'asino non cascò. Nel caso mio, cara signora, l'asino è cascato.
   Mio marito si recò da quel signore che tiene...l'ufficio di ricerche araldiche addossato ai cancelli dell'Università sull'angolo di via Mezzocannone. Fatte le relative ricerche, abbiamo saputo che al cognome di mio marito, Cantarino, corrisponde un semplice scudo senza corona e senza palle con al centro un volgare recipiente che si usava una volta. Si tratta di un «cantariello» a quattro manici.
   Che delusione signò. ho vergogna soltanto nel dirlo.Cosicché sull'ingresso della villa dovremmo issare uno stemma gentilizio di quella fatta...Mai e poi mai signò! Si potrebbe inoltre inoltrare una domanda al Tribunale per cambiare il cognome di Cantarino in Canterino-In tal caso sullo stemma è raffigurato un uccello. Però, che guaio signò, anche questo è un semplice scudo senza corona e senza palle. Ci stiamo domandando in famiglia se vale la pena di spendere tanti soldi, col rischio che il Tribunale respinga la richiesta, per innalzare sul cancello di quella bella villa un semplice scudo con un uccello ma senza palle perché manca la corona. E che razza di stemmo sarebbe?!
 Quando è risaputo che per fregiare il proprio nome con N.H. o con N. D., che vuol dire nobiluomo o nobildonna, occorre, per lo meno, una corona con cinque palle.
  Signò, sto pensando una cosa.
 - Dite, signò.
 - Penso che i milioni e anche i miliardi si possono accumulare, specialmente se si evade il Fisco, ma in fatto di palle ci si nasce,  signora mia!.. E molte volte, specialmente in quest'epoca, chi ha le palle non possiede il denaro. Perciò contentatevi del denaro e lasciate da parte la fregola della nobiltà: E' un affettuoso consiglio di un'amica sincera: son guai quando si casca nel ridicolo...
 - Signora mia, grazie per la sincerità...però mi avete rovesciato addosso, come si dice, una «caurara» di acqua gelata. Ora vi debbo lasciare, ci sentiremo per telefono qualche volta. Arrivederci quindi...e salutatemi tanto don Pasquale.
 - Signò, noi ora lo chiamiamo «Pat» ...E voi ossequiatemi assai don Giovanni...
 - Signò, volete dire «John» ?...Grazie non mancherò, arrivederci.
 - Arrivederci signò!