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Tratto dal n°1
de LA TORRE 
21-1-1969 
pagina 4
 
Contestazione galoppante
 
di RAFFAELE RAIMONDO
 

Contesto anch'io!... No, tu no!... Ed invece si! Togliendomi il lucchetto vado ad incominciare...
Il maligno, che c'è sempre, dirà: - Questo è il prologo del ... pagliaccio! Invece no! E non è nemmeno quello dei «Pagliacci» di Ruggiero Leoncavallo, il quale se potesse tornare per un attimo solo, sarebbero guai per il parolaio ed il cantante che insieme hanno fatto scempio della sua immortale romanza «Mattinata».
Nemmeno Franz Lehar dorme il sonno tranquillo anche se eterno. Infatti «Tu che mi hai    preso il cuore» dall'operetta «Frasquita» è messa a dura prova, assieme alle nostre orecchie, dalla vocina di uno certo cantante il quale più si esprime, più mena «capocciate» e più non caccia niente, mentre il tenore Gianni Raimondi (questi Raimondi modestia a parte!...) con i suoi acuti ha fatto staccare l'intonaco dal soffitto del teatro «Alla Scala».   Questi si che sono cantanti! Quelli veri ed ai quali va affidata certa musica!..
Diversamente muoiono anche le cose «immortali»: quando, cioè, se ne affida «la esecuzione» (è proprio il caso di dirlo) a certi ... «boia». Perché il

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
non interviene per tutelare le opere ed impedire che speculatori conzonettari, rimestolando e mettendo le mani sul patrimonio artistico culturale italiano, distruggono la rinomanza universale di dette opere? Se no, lo chiameremo il

MINISTERO DELLA PUBBLICA D...ISTRUZIONE
 
e non saremo tanto lontani dalla realtà tenendo conto di tutte le occupazioni studentesche, delle aule sfasciate, degli infissi divelti, dei meri imbrattati, dei vetri rotti ecc.
Parlando poi di chi fa certe cose, non si può davvero dire

EGLI CON...TESTA
Si dovrebbe, dire, invece, visto il vuoto assoluto della sua scatola cranica

EGLI SENZA...TESTA
E' una battuta Petroliniaana un po' freddina... Per riscaldarci volgiamo la nostra attenzione a quanto sta accadendo per constatare che viviamo veramente in una nuova era che non è affatto l'

ERA VOLGARE
Tanti anni fa nella non tanto lontana Betlemme una giovanissima donna di nome Maria, regolarmente sposata ad un falegname di nome Giuseppe, discendente dalla stirpe di Davide, diede alla luce un Bimbo per opera e virtù dello Spirito Santo. Nacque in una grotta, fu posto nella paglia e data la temperatura rigida (era la notte sul 25 dicembre dell'anno 6 avanti Cristo, l'anno «zero» ebbe inizio quando Gesù aveva l' età di sei anni) funzionarono da termosifone un bove ed un asino. Occorre dire anche il nome del bimbo?
Quei pochi doni ricevuti, bastarono appena a non farlo morire di freddo e fame.
I doni dei Re Magi in oro, incenso e mirra, dovevano essere in maggior parte incenso e mirra.
Di oro ce ne era tanto poco che il Bimbo ed i suoi genitori dovettero stentare tutta la loro vita terrena per vivere da poveri e morire da poveri. Poveri di danaro s'intende!...
Col bambino dovettero fuggire in Egitto per sfuggire alla morte decretata da Erode.

1968 o meglio 1974 anni dopo,
nella vicina Ginevra, nasce un bimbo da Carlo I il cinematografaro, e da una non più giovane attrice, di nome Sophia, discendente dalla stirpe degli Scicoloni...
Il bimbo questa volta nasce per opera del padre e per virtù dei professori ginecologi svizzeri, con un nuovo sistema; una specie di provetta naturale (costo totale lire 2 miliardi)
Adagiato in morbide trine e riscaldato dal tepore dell'aria condizionata, gli viene imposto il nome di Carlo II (sic!). Riceve oro a profusione ed incenso a non finire dai rotocalchi e dai telegrammi... La mamma ed il papà ci sannofare.
Debbono fuggire in Francia per scampare alle persecuzioni del ... fisco italiano; questo tiranno che vorrebbe mettere le mani sull'oro di Carlo II, oro che in parentesi (è già al sicuro nelle banche estere).
Dalla conferenza stampa della mamma del secolo, passiamo alla conferenza-stampa della

PANTERA DI GORO
che per farsi un poco di pubblicità (il festival di Sanremo è alle porte) finge un finto suicidio, si mette i cerotti ai polsi e riceve i giornalisti. Invece di scoprire i polsi incerottati e fasciati con braccialetti d'oro (ci vorrebbero le catinelle... d'acciaio) ha mostrato un foruncolo in un posto molto alto della coscia. («Il Tempo» - 10 gennaio 1969). Il giorno prima già c'era stata una smentita da parte del marito della cantante, il regista Corniati («Il Tempo» 9 gennaio 1969).
Ora Milva ci fa sapere che non c'è stato nessun tentativo di suicidio, che sono increnature che accadono in tutte le famiglie e smentisce un settimanale che aveva insinuato che lei, Milva, se la intendeva con Strehler, regista anche lui.
Viene voglia di domandare cosa «reggono» certi registi, specialmente oggi che non si usano più le candele?
In seguito («Il Tempo» del 10 gennaio 1969) ho appreso che il marito di Milva si chiama Corgnati. Io invece ero convinto che si chiamasse Corniati  come pubblicato dallo stesso giornale  il 9 gennaio 1969. E' stato invece un evidente errore di linotypista (Proto attenzione).
Allontaniamoci in punta di piedi, badando bene dove mettiamo i medesimi, e passiamo ad una altra conferenza stampa tenuta da Rita e Ferruccio che non è l'uomo già morto di Maremaldo, il nostro, invece, è un uomo vivo e lo dimostra.
Infatti, per mezzo del Giornale Radio delle ore 7 del 24 dicembre, alla vigilia di ben altra Natività, ci fa sapere che nell'agosto del '69 Rita sarà mamma!...
Vedete dove arriva la forza del denaro e della imbecillità collettiva?
A proposito della forza del denaro a Sanremo (che cosa non succede a Sanremo?) è stata venduta una camicia da otto milioni.
Se non ci fosse scappato il ferito alle «Focette» in Marina di Pietrasante, potremo dire che quei contestatori potrebbero aver ragione nel manifestare contro lo spreco di danaro.
Pare che i contestatori minacciano anche il Festival.
Se ci sarà la contestazione andrà a finire che il festival diventerà un casino.. di Sanremo naturalmente.
Mi sono impantanato nel

MONDO DELLA CANZONE
e non riesco ad uscirne. Ecco un'altra notizia e riguarda «Canzonissima».
Si vocifera che la canzone «Il Carnevale» per l'autorevole intervento di Ugo Zatterin, è andata in finale sul filo del rasoio, perché «Il Carnevale» và, và, và fa rima con il baccalà. Questa pure è tiepidina! Alè!  Svegliamoci e tuffiamoci nella

MODERNITA' E NEL PROGRESSO
dove imperversa il nuovo ceto sociale, formato dai politici e dai politicanti.
Finanze bene ordinate (le loro, naturalmente), splendida civiltà urbanistica, profonde differenze giuridiche e distanze sociali sempre più accentuate, bassa condizione della popolazione più povera, la campagna trascurate (per «campagna» voglio dire l'agricoltura non la campagna... elettorale perché quella è l'unica a non essere trascurata), contrasto enorme tra la città e la campagna. Allentamento dei legami famigliari, emancipazione della donna. L'istruzione si estende quantitativamente. Decadenza della capacità creativa nel campo spirituale.
L'avevate creduto, eh?... Che modernità e progresso! ...
Queste cose avvenivano nel II secolo d.C. (d.C. vuol dire dopo Cristo, non Democrazia Cristiana).
Diamo anche un'occhiata nel campo della medicina, che in fatto di progresso è anche essa avanzata, ed apprendiamo, non senza stupore, da due medici di Liverpool il caso di quella che definiscono

LA DONNA ESPLOSIVA 
E' una massaia quarantenne nell'intestino della quale è avvenuta una esplosione paragonabile  ad un colpo di pistola. L'improvviso sparo echeggiato nell'ospedale ha messo in subbuglio tutto il personale provocando comprensibili scene di panico.
La calma è ritornata quando i dottori hanno affermato che si è trattato dell'effetto collaterale di un tipo di pillole per la cura dell'ulcera... (accidenti alle... pillole!).
Ma allora à proprio vero, che niente è nuovo sotto il sole? Pillole di tal genere esistoino fin da quando Cristoforo Colombo scoperse l'America ed appartengono alle leguminose.
Data la poca credibilità, la notizia non ci va tanto a... fagiolo.
In mezzo a tanti eventi più o meno credibili ci sono anche quelli ai quali non bisognerebbe davvero credere. E sono quelle che la GENTE  crede morbosamente e che OGGI sono diventati di moda.
Pare un SOGNO se si pensa che nell'anno di GRAZIA millenovecentosessantanove che si avvicina sempre più al (NOVELLA) 2000 si pretende vivere come in un GRAND HOTEL e la CRONACA ha creato il perfetto TIPO di imbecilli nel MEN e l'oca pericolosa in EVA.
Bisognerebbe porre la parola STOP ed incominciare da capo con l'A.B.C. del buon senso.
Per modernizzare anche Torre del Greco si potrebbe sostituire il Post Fata Resurgo con le lettere

M.M.M.M.
che non è la sigla allungata dei Molini Meridonali Marzoli, ma vuol dire «Manifesti Mortuari, Macchine e Munnezza».

Non possiamo chiudere questa «contestazione» senza toccare un avvenimento che ha strabiliato il mondo.
Tre uomini a bordo dell'Apollo 8 hanno percorso oltre un milione di chilometri per andare a prendere ... in giro la luna per dieci volte.
Impresa colossale dopo quella di alcuni pseudo-amministratori torresi che, senza rischiare la vita e con i piedi ben piantati sulla crosta terrestre, hanno preso in giro per un ennesima volta Torre del Greco con l'operazione... Plutone. Infatti hanno usato tutte le diavolerie possibili ed immaginabili per portare a termine un'ulteriore scalata, non allo spazio, ma a quel vecchio decrepito edificio arroccato sulla collinetta del barbacane.
Due mesi si conteplano da quello storico edificio, cioè dalla data delle ultime lezioni, ed ancora non spunta l'alba... radiosa della ripresa amministrativa della nostra città.
L'elettorato torrese, candido, talmente candido da sfociare nella dabbenaggine, è stato servito e noi, de «La Torre», ancora una volta abbiamo avuto ragione.
Ci dispiace dirlo e soprattutto ci dispiace constatarlo che quanto sta accadendo era nelle nostre previsioni e che i nostri disinteressati e generosi tentativi per evitarlo furono scambiati ... per pallini (ci vorrebbero però quelli da caccia).
Tutto tace. Il conclave è lungo e le fumate sono nere.
Essendo democristiani osservanti chissà se non guardano al Conclave nel quale fu elevato alla tiara (loro si elevano alla «tiana» Teobaldo Visconti con il nome di Gregorio X.
Per qualcuno che non lo sapesse, vale la pena di raccontarlo in breve
Morto Clemente IV, il 29 novembre 1268 si riunì il conclave nel Palazzo Papale di Viterbo, per eleggere il nuovo Papa. Le cosa andavano per le lunghe e per non andare anch'io per le medesime dirovvi che il capitano del popolo Rainero Gatti, stanco di attendere le decisioni dei cardinali, fece scoperchiare la sala del conclave: Dopo di ciò nemmeno si decidevano. Si attrezzarono con dei tendoni di emergenza e continuavano a fare votazioni su votazioni. Gli assedianti, allora, si decisero a sospendere loro l'invio dei viveri e solo così si ebbe la fumata bianca. Erano trascorsi esattamente due anni e nove mesi.
Ed ora un fatto curioso: Gregorio X fu fatto prima Papa, poi sacerdote, poi vescovo e quindi  Papa, cioè quando fu incoronato il 27 marzo 1272. Quando fu eletto non era nemmeno presente, si trovava in Palestina.
Quindi non c'è fretta perché facendo il parallelo con i nostri, partendo dal 17 novembre 1968  si dovrebbe avere il sindaco intorno al 17 agosto 1971 e l'inizio dell'attività amministrativa verso la metà del febbraio 1972.
Altro che Conclave: Questi si dovrebbero prendere con...clave, cioè quelle specie di «peroccole» che si trovano nelle palestre. Usandole di santa ragione si avrebbe una meravigliosa manifestazione sportiva.
Andiamo a dare uno sguardo dal

BUCO DELLA SERRATURA 
e cerchiamo di vedere che cosa sta accadendo e quali sono i «problemi» che assillano i nostri... padri coscritti, vecchie conoscenze della cittadinanza tutti noti nel campo politico-amministrativo per l'alto livello da essi raggiunto e da essi impresso in ogni settore.
Non si vede niente, hanno otturato il buco...
Limitiamoci almeno ad ascoltare. Sssst!
UNA VOCE DALL'INTERNO: - A chi il  potere?!...
CORO. - A noi!
UN' ALTRA VOCE : - ... E Torre del Greco?!...
UNA VOCE AUTOREVOLE: - Me ne frego!
Ci risiamo.
Ma non fraintendetemi, non mi riferisco ad usanze passate di moda, voglio dire, invece, che è stata una... campagna elettorale lunga, difficile e faticosa, ma...«Che amministrazione, amici!».